lunedì 5 marzo 2012

Non parlare con gli sconosciuti

Sono stata in montagna con i bambini nelle vacanze di carnevale. Solo io perchè il pipistrello aveva impegni notturni di lavoro e ci ha spediti e impacchettati il sabato mattina con macchina mia stracolma di ogni ben di dio.
Una mattina, tra l'altro nell'unica giornata di tempo brutto e freddo con nevischio e temperature sotto zero, ho portato i nanetti sulla neve.
Il nano grande scia e quindi sono andata a prendergli il biglietto per il baby e ho lasciato qualche minuto i nani gemelli da soli sulla pista di bob a fianco.
In realtà mentre armeggiavo con gli scarponi e aiutavo il grande a partire vedevo comunque la tutina rosa della nanetta lì a pochi metri da me.
Compiuta l'operazione imbarco sul baby mi sono riaffacciata sulla pista da bob e ho visto con orrore il nanetto piccolo sdraiato nella neve con la sua tuta rossa e circondato da tre o quattro adulti sconosciuti.
Un tuffo al cuore e mi precipito da lui per vedere se é stato investito da una slitta o é caduto o cosa caspita possa essere successo. Lo tiro su mentre mi guarda attonito e non risponde alle mie domande...
Finalmente riesco a prenderlo in braccio e ci avviamo verso l'unico posto riparato e al caldo, ovvero la casetta dove affittano gli sci. I premurosi soccorritori mi accompagnano portandomi il bob, lo zainetto, la nanetta al seguito e mi chiedono se non sia il caso di chiamare un ambulanza.
Nessuno ha visto che cosa sia successo, solo l'hanno trovato sdraiato nella neve e hanno giustamente pensato che stesse male. Per di più lui non proferisce verbo e non ha potuto confermare se ci fosse o meno qualche problema.
Io sentendomi madre degenere cerco di giustificarmi per averlo lasciato qualche minuto e rischiato che chiamassero polizia e ambulanze e io finissi in prigione per abbandono di minore.
Non appena lo siedo sulla panchina della casetta, al calduccio, gli ritorna immediatamente la parola e come sospettavo non ha un bel niente.
Solo aveva freddo alle manine e ha deciso di sdraiarsi nella neve..
La sorella mi conferma che ha cercato di spiegarlo a quei signori che lui aveva solo un po' freddo alle mani..
Quando cerco di spiegargli che almeno deve rispondere se qualcuno gli chiede se sta male o se é caduto, e perchè non ha parlato con le persone che volevano assisterlo il ribaldo mi grida un po' isterico: "Perchè non li conoscevo!!!"
Il ragionamento non fa una grinza...

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