giovedì 30 maggio 2013

Happy Birthday



Lunedì è stato il mio  compleanno.
Nella mia fantasia vagheggiavo un romantico week end a Parigi, o Venezia o anche Londra, perché no?
Ovviamente no.
Il sabato pomeriggio hanno programmato la festa di classe della materna..
Vuoi non partecipare? proprio l'ultimo anno? non si può..
Avevo chiesto al pipistrello di tenersi libero.
Pensavo di poter passare almeno un paio di giorni al mare...
Ovviamente no.
Aveva da fare per lavoro sia sabato sera che domenica pomeriggio.



Allora ho deciso che almeno LUNEDI' ci saremmo presi un giorno di libertà tutti quanti per fare una gita dato che per me, in fondo, (ho dichiarato per autoconvincermi) IL PIU' BEL REGALO E' STARE CON VOI!

 

Il nano grande è arrivato a casa con l'avviso sul diario che Lunedì avrebbero fatto la foto di classe.
Tutto congiura contro di me!
Foto di classe o non foto di classe tu lunedì a scuola non ci vai per 'impegni di famiglia'.

 

E quindi lunedì MARE, compresa una parentesi di sole (prima che tornasse il brutto tempo) in questa primavera che è la più fredda e piovosa degli ultimi due secoli, panini in spiaggia accanto ad un gruppo di tedeschi che sfida il vento e l'acqua fredda tuffandosi nei marosi, e bambini gioiosamente bagnati e sporchi di sabbia ovunque.
Il pipistrello ha detto che la vacanza è prima di tutto uno stato mentale.
E' vero, e quindi anche se non siamo né a Parigi, né a Venezia, né tanto meno a Portofino, bensì a Varigotti (delizioso paesino ligure dove non ero mai stata e che desideravo visitare da tempo)... io sono felice.

lunedì 13 maggio 2013

Orgoglio

Ora di nanna. Luce già spenta in cameretta.
Il nano grande dal suo letto a castello:
"Mamma che cosa vuol dire prozio?"
"Prozio sarebbe uno zio di mamma o di papà. Un fratello del nonno o della nonna. Per te è un prozio"
"Per esempio?"
"Per esempio la zia Maria che è la sorella di nonno B è una tua prozia. O zio John, te lo ricordi, zio John? Lui era tuo prozio perché era il marito della zia Maria"
"Si me lo ricordo. E' lui che aveva un fratello che è morto partigiano?"
"Si esatto, era molto giovane, è successo qui vicino in montagna."
"Allora posso dire che un fratello del marito della mia prozia era partigiano?"
".. si, direi di si"
"Bene allora posso dire che nella nostra famiglia c'è stato un partigiano!"
"Giusto, adesso chiudi gli occhi però e fai la nanna..."

martedì 7 maggio 2013

Arte moderna

Giacomo Grosso - Nuda - 1898
Mentre torniamo a casa in macchina dopo la scuola:
Nanetta: "Domani andiamo in gita!"
"Ma no, non è domani che andate in gita! E' la prossima settimana."
Nanetta: "Ma si. è domani! L'ha detto la maestra!"
"La gita sarà venerdì della prossima settimana."
"E quand'è venerdì?"
"Deve passare tutta questa settimana, poi sabato e domenica che siete a casa da scuola, e poi ancora quasi tutta la settimana dopo"
"Ah.."
"Andrete in gita alla Galleria d'Arte Moderna. E viene anche mamma, visto che è quasi l'ultima gita prima della fine della scuola materna!"
Nanetto: "Che cos'è la Galleria d'Arte Moderna?"
"E' il posto dove ci sono tutti i quadri e le sculture. Avete presente quel quadretto che abbiamo a casa con una donna nuda distesa su una pelliccia? Ecco quella è una piccola riproduzione, alla Galleria c'è l'originale grande dipinto dall'artista"
...
Nanetto: "A me le donne nude non piacciono....non mi piacciono neanche vestite.....solo le mamme..."
Nanetta: "E le sorelle?" 

martedì 19 marzo 2013

400 kilometri in un giorno

La settimana scorsa è stata un po' faticosa: piccoli malesseri, notti insonni, molto lavoro, tutte due le auto dal meccanico, preoccupazioni in ordine sparso. Insomma una cappa un po' pesante di pensieri non proprio radiosi.
Sabato mattina ci siamo svegliati con una meravigliosa giornata di sole.
Abbiamo, ho bisogno soprattutto io, di cambiare aria.
Quindi si parte per una veloce gita in montagna.
Partiamo tardi perché il nano grande, in vena di affermare la sua autonomia, decide di opporsi tenacemente alla nostra proposta e scatena un furioso capriccio.
Per l'ora di pranzo siamo finalmente seduti sulla neve a mangiare panini al sole.
Immersi in tutta quella luce e aria frizzante spariscono in fretta i malumori e si schiariscono i pensieri.
I nani giocano con bob e slittini e costruiscono una specie di igloo con gli amichetti e anche l'ottenne finalmente si diverte e dimentica le bizze del mattino.
Dopo merenda si torna, cento kilomentri per andare e cento per tornare.
Il pipistrello ci lascia  a casa per l'ora di cena e riparte al volo in un'altra direzione per la sua serata di lavoro: altri cento kilometri per andare e cento per tornare finalmente a notte fonda.
Non si può certo dire che questo papà non ci voglia bene! Auguri!

lunedì 11 marzo 2013

Innocenza tradita

Sabato pomeriggio nel giardino della casa di E compagno del nano grande. Tre bimbi stanno giocando: c'è anche un'amichetta di E.
Di là dalla recinzione del giardino passano due ragazzi adolescenti o poco più.
Si fermano e cominciano a fare domande ai bimbi: come ti chiami, dove abiti, da dove si passa per entrare, ecc.
I bambini si sono portati in giardino i loro giochini elettronici. I ragazzi grandi chiedono di poterli vedere e i due bimbi ingenuamente glieli passano.
La bimba no e cerca anche di allontanarsi per andare a chiamare il papà di E che è lì vicino ma i ragazzi la richiamano. Alla fine se ne vanno dopo aver sottratto la scheda con i giochi del nano. I bimbi vanno a chiamare il papà di E che cerca inutilmente di rincorrere i due ladruncoli.
Il nano poi a casa li descrive con accuratezza e sembra minimizzare l'accaduto salvo poi scoppiare in un pianto irrefrenabile e liberatorio al momento della nanna.
Non è successo niente di grave o di irreparabile però l'ingenuità e la fiducia di un bimbo sono state tradite.
E sapere razionalmente che non bisogna fidarsi sempre degli estranei dopo aver sentito i genitori ripeterlo tante volte come un mantra , è molto diverso che viverlo sulla propria pelle e con le proprie emozioni.
Da oggi il nano é un po' più grande suo malgrado ed avrà un pochino meno fiducia - purtroppo - nel mondo che sta là fuori.

venerdì 8 marzo 2013

E' stato solo un caso

Venerdì pomeriggio della settimana scorsa.
Nano grande. "Oggi forse ho preso 10 di flauto.... Io e M. siamo i più bravi della classe!"
"Posso farti sentire che suono l'Inno alla gioia?"
La richiesta è arrivata venerdì sera mentre ero impegnata a preparare la cena e poi quando era ormai tardi e si doveva andare a dormire e poi sabato mattina prima delle 9 quando sicuramente qualcuno dei nostri vicini tentava ancora di dormire...(avete presente come si propaga il suono di un flauto in un condominio? e l'effetto che può avere sulle orecchie degli uditori soprattutto quando l'esecuzione non è proprio perfetta?)
La richiesta è stata accompagnata da tentativi ripetuti e maldestri interrotti tristemente dopo poche note e con sbatacchiamento del flauto sul divano, e dopo mia preghiera di non torturare troppo il nostro udito..
Un paio di mattine dopo mentre lo accompagno a scuola.
Scuote la testa: "Non riesco più a suonare. Forse é stato solo un caso che sono riuscito a farlo bene con il maestro..."
"Ma no! Non è stato un caso, è che eri concentrato, non c'erano distrazioni e il flauto era in condizioni perfette... Vedrai che ci riesci di nuovo!"
Mi ero ripromessa di dedicargli un momento solo per quello, in cui mi vedevo seduta tranquilla sul divano predisposta ad ascoltarlo, avrei zittito i suoi fratellini intrattenendoli con qualcos'altro e avremmo creato le condizioni ideali per una grande performance. Incoraggiandolo pazientemente nel caso non fosse subito venuta benissimo..
Invece la settimana è passata in un lampo e con il solito turbinio di cose da fare e il momento speciale dedicato al flauto è passato in cavalleria..
Ieri sera dopo aver rimandato all'infinito  i compiti rimasti da fare (studiare geo e scienze) e aver finito alle 22,30 andando a dormire un'ora dopo il solito e avendo in sottofondo i miei rimbrotti:
"Domani c'è musica... non ho più suonato il flauto!"
"Certo non puoi metterti ADESSO a fare esercizio!!"
Stasera sapremo se è stato solo un caso...

venerdì 1 marzo 2013

Congiura

E' iniziato martedì sera: l'attaccapanni in camera dei bambini si è staccato dal muro. E' crollato da un lato. Forse qualcuno ha tirato troppo per prendere una giacca o forse si era stufato di rimanere appeso alla parete.
Mercoledì mattina mi sono alzata e come al solito sono andata in cucina e ho tentato di tirare su la persiana... si è rotto l'avvolgibile. La persiana è ricaduta pesantemente sbarrandoci la vista. Per fortuna c'è la porta finestra per andare in giardino da cui arriva la luce naturale.
Stasera sono entrata in casa e ho trovato i bambini e il pipistrello con il termoventilatore acceso in salotto e i termosifoni gelati. La caldaia è andata in blocco.
Ho telefonato al tecnico sperando che mi aiutasse a risolvere il problema per telefono come è già successo un'altra volta. Niente. Mi ha fatto fare un po' di prove, ha abbozzato una diagnosi ma il problema non è risolvibile.
Com'è che a volte in una casa cominciano a rompersi le cose tutte insieme?
Non sarà mica perché proprio sabato io e il pipistrello DA SOLI dobbiamo andare in gita tutto il giorno in un centro termale in montagna con piscina in mezzo alla neve e cena compresa?
E' un bellissimo regalo che ci hanno fatto a Natale dei carissimi amici-parenti.
Una parte fondamentale del regalo consiste nel fatto che loro - bambini compresi - si sono resi disponibili per trasferirsi a casa nostra fin dal mattino e stare con i bambini tutto il giorno e la sera in modo da permetterci di godere di questa giornata.
E' mai possibile che dobbiamo ospitarli in una casa letteralmente fredda, senza acqua calda e con la cucina mezza al buio? Ovviamente no.
Domani pomeriggio mi prendo mezza giornata di ferie e aspetto a casa il tecnico della caldaia e lo zio bravissimo e disponibile a venire a vedere come aggiustare la serranda.
Si romperà ancora qualcos'altro per impedirci di apprezzare il nostro regalo? SPERIAMO DI NOOOO

mercoledì 20 febbraio 2013

Parole parole parole

Nanetto ha imparato a leggere. Così, da solo, senza che noi facessimo niente di particolare se non aiutarlo a riconoscere le singole lettere e poi già da tempo a scrivere il suo nome.
Adesso legge tutto quello che trova.
E' un continuo sillabare molto buffo, legge le etichette delle bottiglie, le scritte sulle borse della spesa, le insegne per strada, i cartelli stradali, la scatola dei biscotti a colazione, anche i libri... ogni tanto.
'BAAA R'... 'Ma quanti ce ne sono di BAR?'
E i fratelli dopo un po' si scocciano.
La nanetta, che invece continua a preoccuparsi delle questioni pratiche, a cena ha chiesto al fratello:
"Ma tu come fai quando devi temperare la matita e non c'è il cestino vicino?"
Nano grande con aria di superiorità: "IO ho il tempera matite con la scatoletta..."
Allora lei, prima di addormentarsi: "Mamma, quando vado alla scuola primaria, mi compri un tempera matite con la scatolina?" 

Intanto continuo a non sapere se li prenderanno nella scuola del grande.
Ho provato un giorno a telefonare in segreteria per sapere che cosa dovevo fare per la mensa (iscrizione on line anche per questo sul sito del comune e bisogna indicare classe e scuola)
"Non si preoccupi signora, scriva pure questa scuola, al massimo poi può cambiare"
Ma io NON voglio cambiare..
"L'ha indicata la seconda scelta? La scuola alternativa?"
"NO, per me non ci sono alternative..."
"Ma guardi che così potrebbero mandarli in una scuola qualsiasi del comune dove rimangono posti liberi. Avrebbe dovuto scriverla.."
Un brivido corre lungo la mia schiena... mi immagino con tre bambini in tre scuole diverse.. forse aveva ragione il pipistrello che dopo essere andato all'incontro di presentazione mi ha detto che la dirigente si era raccomandata di indicare una seconda scuola...
Non ci voglio pensare... delle QUATTRO scuole della zona di nostra competenza non ce n'era una che andasse bene per la nostra situazione (due sezioni per i due gemelli con lo STESSO orario): o sono troppo piccole con una sezione sola  o ne hanno due ma una a tempo pieno e una a modulo.

Non ci penso, aspetto di capire cosa succederà.


mercoledì 13 febbraio 2013

Paura dell'ignoto

Il prossimo settembre i nanetti inizieranno la scuola elementare (lo so, lo so, che adesso si chiama Scuola Primaria ma io continuerò sempre a chiamarla come una volta, così come la Scuola dell'Infanzia per me rimarrà sempre la 'scuola materna').
Abbiamo deciso (e richiesto) di separarli inserendoli in due diverse sezioni/classi. Avevamo già scelto a suo tempo la scuola del nano grande con questa prospettiva, ovvero una scuola  un pochino più distante da casa (fuori dalla nostra zona di competenza) ma abbastanza grande da garantirci la possibilità di avere più sezioni, a tempo pieno e con il post scuola.
Premesso che in questo momento non ho assolutamente nessuna certezza che la mia domanda di iscrizione sia stata accolta però l'intendimento sarebbe quello.
Diversamente ci troveremmo in un bel guaio avendo tre bimbi da gestire magari in scuole e/o orari diversi, non ci posso neanche pensare...
Abbiamo già anticipato ai nanetti che andranno in questa scuola (che conoscono perché vengono con noi a portare o a prendere il fratello) e che saranno in classi diverse.
La settimana scorsa la nanetta è andata la mattina insieme al papà a portare il grande ed è rimasta molto stupita del fatto che il papà non salisse ad accompagnare fino alla classe il fratello.
Questa cosa l'ho molto turbata e in questi giorni ogni tanto ci ritorna.
Ieri sera era in bagno che si metteva il pigiama e aveva i lacrimoni..
"Ma quando andiamo alla scuola elementare non ci accompagnate fino alla classe?"
"No, vi portiamo fino all'ingresso e poi andate da soli."
"Ma se non sappiamo in che classe andare?"
"Le prime classi sono tutte vicino all'ingresso e poi ci sono i compagni e le maestre che vi aspettano. Se proprio non ti senti tranquilla mamma ti accompagna qualche volta fino alla classe"

Dopo un po':
"Ma come facciamo a sapere dove ci dobbiamo sedere per fare i lavoretti?"
"Te lo dice la maestra, non ti preoccupare.."

Esce dal bagno:
"Ma, se viene una supplente? come fa a sapere che siamo NUOVI?"
"La supplente lo sa che siete bimbi di prima..."

"Perché alla scuola elementare si devono fare i compiti?"
"Per imparare tante cose belle. Anche adesso qualche volta fate i compiti con mamma!"

Chissà come arriveremo a metà settembre.
Il fratello per il momento non fa domande.
Ricordo che nell'estate prima dell'inizio della scuola il nano grande era anche lui molto preoccupato e non voleva andarci. Lui temeva che la maestra gli facesse delle domande, del tipo:
"Ma se la maestra mi chiede quanto fa 100 + 100?"

sabato 9 febbraio 2013

Carnevalate


Stufa di sentirmi dire che i nani si vogliono vestire da Zombie o da Lupi Mannari ho fatto presente che non si tratta di Halloween e non dobbiamo rievocare nessuna notte dei morti viventi.
A Carnevale ci si può vestire come si vuole.
Ho raccontato loro che una volta ho visto uno vestito da dado, infilato in una scatola di cartone con i pallini disegnati.
A questo punto si è scatenata la fantasia del nanetto:
"Mi voglio vestire da Ovetto K. Poi così lo aprono e dentro trovano ME come sorpresa!"
"Mi voglio vestire da dolce o da torta.. così mi mangiano"
"Mi voglio vestire da casa! Così mi entrano tutti dentro!"
"Mi voglio vestire da chitarra elettrica e con una mano mi suono... oppure mi suona mio fratello!"

Nano grande: "Io mi voglio vestire da rapper..."

domenica 3 febbraio 2013

Dinosauri

Stasera a cena dopo una bella e intensa giornata di cinema, pranzo con i cuginetti, pomeriggio con Cenerentola a teatro.
La nanetta già un po' stanca e capricciosa è in braccio al papà.
Mi guarda e chiede pensierosa:
"Ma quando i nonni sono nati... c'erano i dinosauri?"
"No, non c'erano più già da un po' di tempo..."
Poi io e il pipistrello ci facciamo una bella risata e lei, come al solito, si offende molto....
Come ogni volta che dice una cosa bella e buffa e a noi scappa anche solo un sorriso, per lei è una specie di affronto personale e non si sente presa sul serio....

mercoledì 30 gennaio 2013

Troppi peluches

Ieri sera nanetto è andato a dormire abbracciando Topolino, il Bruco, la Balena e ancora qualcos'altro.
Dall'alto del suo letto a castello il nano grande ha bofonchiato che la Balena era sua ma nanetto non l'ha mollata.
Si è disteso con tutti i pupazzi addosso.
Contemporaneamente la nanetta ha sistemato una serie di bambole accanto a lei contro la parete esigendo anche una copertina per avvolgerle.
Dopo un quarto d'ora nanetto si è presentato in cucina brontolando:
"Non riesco a dormire!"
"Ci credo: con tutti quei pupazzi! Sono troppi.."
"Voglio dormire nel lettone..."
"Non puoi andare nel lettone con tutti questi amici! Ti riaccompagno in camera tua."
Allora si è diretto verso la sua stanza.
"Allora li poso e prendo solo Topolino ma voglio dormire nel lettone.."
"Va bene ma quando ti addormenti ti riporto nel tuo letto" (la mia determinazione serale-notturna è molto più che scarsa...)
"NON VOGLIO"
"Poi vediamo..."


Quando il pipistrello è arrivato ad un ora tarda e imprecisata ho solo visto con la coda dell'occhio che infilava nel lettone anche la nanetta svegliatasi proprio in quel momento.
Incapace di protestare mi sono girata dall'altra parte.
E anche questa notte il pipistrello ha dormito nel letto dei nani e i nani hanno invaso il lettone...
Siamo dei genitori senza spina dorsale sigh...

sabato 12 gennaio 2013

Piccole soddisfazioni



Il giovedì è il giorno che il pipistrello ha scelto per andare a prendere i bimbi a scuola.
 Dire che ha scelto è un po' forte: diciamo che era l'unico modo per consentire alla nanetta di frequentare un corso di ginnastica  artistica incastrato a cavallo dell' ora di coro del nano grande.
Il nanetto della ginnastica artistica non ha voluto saperne: troppe femmine!
Ho cercato di parlargli di parallele simmetriche e Yuri Chechi ma non c'è stato verso.
Non essendo noi in grado di gestire un' eventuale terza attività lui si limita ad aspettare, quasi sempre in compagnia del papà.
In ogni caso io non voglio sapere cosa succede fra le 16,30 e le 18,30-19 quando ci ritroviamo tutti a casa dove io preparo la cena per poi andare (ogni tanto..) a fare power yoga.
Ho solo una vaga apprensione verso le 16,30-17 quando squilla il cellulare e temo sempre che sia la scuola che mi avvisa che nessuno è andato a prendere i bambini. E' successo un paio di volte che il pipistrello si dimenticasse ma ormai quella del giovedì dovrebbe essere diventata un'abitudine consolidata.
Il massimo fu qualche anno fa, quando il nano grande era piccolo e andava alla materna. Una mattina il pipistrello incontrò una mamma della classe che si offrì di portare il nano a fare merenda a casa con i suoi bimbi. Il pipistrello acconsentì serenamente ma altrettanto serenamente conservò nel suo cuore la notizia e quindi quando il pomeriggio il nonno andò al post-scuola per prendere il nano ovviamente non lo trovò e nessuno sapeva dove fosse andato a finire...
Fortuna volle che la mamma in questione - forse colta da un presentimento - mi cercasse in ufficio pochi attimi prima di ricevere la telefonata angosciata del nonno.
Stavo anche per liquidarla un po' velocemente per dirle appunto che ero in ufficio e se magari voleva fare due chiacchiere ci saremmo sentite più tardi, quando lei insospettita mi disse: "Ma lo sai vero che il nano è con me?"....
Comunque è acqua passata, di certo non accadrà più...
Quindi finalmente siamo tutti a casa e io preparo la cena per loro (il  maestro di yoga dice che non si deve mangiare almeno due ore prima della lezione sigh...)
Dopo aver imbastito una cena e steso un bucato vado a cambiarmi perché alle otto devo uscire e intanto mi godo lo spettacolino serale del pipistrello alle prese con la ciurma.
C'è che nessuno vuole stare seduto a tavola, c'è chi porta a tavola libri, giochi, pupazzi cercando di sistemarli sulla sedia da dove cadono rovinosamente, di sicuro a due su tre scappa la cacca e si sente gridare dal bagno (FATTOOOO). Ad un certo punto il nanetto ha cominciato ad urlare come un ossesso e ho solo capito che aveva un misterioso dolore alla ,mano... solo che in un bagno c'ero io e nell'altro c'era la sorellina..
Quando mi riaffaccio in cucina il pipistrello si sta lamentando che non riesce nemmeno a sedersi per mangiare la minestra (davvero?)
E io ormai sulla soglia aggiungo sadicamente: "Amore! Prima di sederti a mangiare tu, potresti servire il secondo e l'insalata ai  bambini che poverini hanno il piatto vuoto?"
SGRUNT
"Ciao eh! ci vediamo più tardi!"
Per vendicarsi il pipistrello ha guardato Santoro alla tele e mi ha lasciato la cucina da riordinare....